LUIGI D’AGNESE

VITA DA PASTORE

PAPA’ MI RACCONTA….

Cortometraggio Intervista

DVD Associazione Culturale. “Hyrpus Doctus”

 

“INCONTRO AL MUSEO” Ricerche etnografiche ed etnomusicali

DVD Associazione Culturale. “Hyrpus Doctus”

 

www.hyrpusdoctus.blogspot.it    

 

Da tempo Luigi D’Agnese è impegnato in un percorso di riscoperta delle tradizioni musicali della sua terra, l’Irpinia, in particolare nel territorio di Montemarano a pochi chilometri dal capoluogo Avellino. Terra che tuttora vanta una campagna molto estesa con vigneti, uliveti e castagneti A prevalente vocazione agro-pastorale. Fin dagli anni ’60 del ‘900 Montemarano, in particolare, fu oggetto di interesse da parte di studiosi come il maestro Roberto De Simone  che" scoprì"  il pastore di capre Celestino Coscia che, mentre pascolava il gregge,  suonava di doppio flauto di canna. Anche Diego Carpitella, fondatore della cattedra di etnomusicologia all’Università La Sapienza di Roma, in quegli anni, durante le sue campagne di rilevazione fece tappa a Montemarano e registrò sia Celestino Coscia che Antonio Bocchino, musicista pluristrumentista (armonica a bocca e scacciapensieri). A Coscia e Bocchino è dedicato il Museo Civico Etnomusicale che recentemente ha pubblicato in DVD la Guida al Museo con personaggi e musiche del Carnevale montemaranese (leggi in recensioni DVD nel nostro sito http://www.rivistailcantastorie.it/hyrpus-doctus/ ).

Vita da pastore, papà mi racconta, Edizioni del Museo Civico Etnomusicale, è prodotto da Luigi D’Agnese che nella sua opera di documentazione delle radici più autentiche della sua terra ha voluto intervistare e far parlare direttamente suo padre Giovanni, classe 1927. L’intervista si svolge in dialetto con sottotitoli e parla dei luoghi del pascolo e di come nei boschi attigui i pastori si rifornivano di legno di castagno e bosso adatti entrambi per costruire i flauti: strumenti tipici della pastorizia insieme alla “tromba degli zingari” cioè lo scacciapensieri. Le parole di  Giovanni raccontano in modo diretto di una vita dura e faticosa, con poche soddisfazioni, di un mondo e di una civiltà oggi quasi completamente scomparsa, una testimonianza importante rivolta non soltanto ai giovani della propria comunità, ma a tutti noi che viviamo realtà diverse e molto lontane dalla vita dei pastori.

La famiglia D’Agnese è impegnata da molti anni nella conservazione e nella tutela del patrimonio delle tradizioni locali. A cominciare dal fratello di Luigi, Generoso che emigrò in America e, per sua passione, intraprese lo studio delle tradizioni di Montemarano. Iniziò quando ancora nessuno si occupava di questi temi e in paese imperava il modernismo e si contrapponeva al vecchio da scartare e dimenticare. Quindi anche la storia delle classi subalterne, dei poveri, era da cancellare completamente. Il terribile terremoto del novembre 1980 nell’Irpinia poi ebbe anche questa conseguenza: eccellerò e fornì da “pretesto” per un inesorabile processo di rimozione della memoria e delle tradizioni locali. Con le ruspe interi paesi vennero cancellati lasciando nelle persone traumi e un forte senso di sradicamento. Tuttavia fu proprio questa tragedia a sviluppare in alcuni pionieri la forza e la necessità di recuperare le tante memorie e i tanti beni che appartengono al loro territorio: i cosiddetti beni materiali e immateriali salvaguardati dall’UNESCO con una Convenzione ratificata nel 2007 anche dall’Italia. La famiglia D’Agnese ha sentito prioritaria questa necessità e in particolare Luigi insieme ad altri componenti della comunità si è attivato per la creazione del Museo che oggi accoglie quanti vogliono operare per la tutela delle tradizioni. Oltre all’intervista, breve, ma intensa e ricca di messaggi, è stato prodotto, a parte, un altro DVD con il filmato della presentazione di Vita da pastore, papà mi racconta, avvenuta a Montemarano il 14 agosto scorso, che ha visto anche la presenza di Franca Molinaro, giornalista, etnografa e presidente del Centro di Ricerca Tradizioni Popolari “La Grande Madre”. Luigi D’Agnese racconta come negli anni il Museo ha funzionato come luogo di raccolta della “memoria” della comunità che ha donato strumenti musicali, testimonianze orali, tesi di laurea e oggetti della cultura materiale facendo del luogo un vero e proprio centro studi. Nel dibattito gli interventi si sono concentrati sui temi della conservazione, evoluzione e contaminazione delle tradizioni e dei riti del mondo popolare. L’ultima parte di questo secondo DVD è dedicata alla musica con un intervento cantato di un gruppo di giovani donne provenienti dal Cilento, Le Capere, che propongono brani tradizionali appresi durante le loro ricerche il che fa ben sperare anche per le generazioni future. In conclusione una tarantella montemaranese fa rivivere la memoria di una società contadina che persiste attraverso le note di questi suonatori di oggi.

Ottobre 2016

Per info:  

Associazione Culturale "Hyrpus Doctus"

Via SS. Giovanni e Paolo 61/E
83040 - Montemarano (AV)

e-mail: hyrpusdoctus@tiscali.it

cell.: 3298508577