OGGI

Dalla chiusura della Rivista di tradizioni popolari “Il Cantastorie” l'idea della redazione milanese di dare vita a una nuova esperienza è stata per noi una priorità assoluta. L'intento è quello di non disperdere il patrimonio e la memoria storica della Rivista ideata e diretta per 50 anni da Giorgio Vezzani.

La novità sta nel fatto di proporre tutto questo nella mutata realtà odierna; un lavoro arduo, ma che trae la sua linfa dall'esperienza di pubblicazione libera e indipendente come è sempre stato  Il Cantastorie.

Per dare continuità al progetto odierno abbiamo inserito nel menù del sito molte delle “rubriche”appartenute alla Rivista . Ci proponiamo di impostare il nostro lavoro seguendo uno degli aspetti più importanti trattati con particolare impegno da Vezzani cioè dare spazio agli operatorie, agli studiosi del mondo popolare, coloro che agiscono e portano avanti ancora oggi nell'ambito della piazza tutti gli aspetti legati a questa forma di spettacolo calandoli nella realtà odierna e raccontandone gli sviluppi e i percorsi.

In un’ epoca di formidabile accelerazione dei linguaggi, garantire un contatto con l’origine significa porsi nella condizione di comprendere lo svolgimento dei processi e delle traiettorie evolutive, delle contaminazioni e delle linee di continuità, da cui deriva la nostra attuale cultura aggiungiamo il termine popolare in quanto è quella che maggiormente ci appassiona. Sul piano pratico foglio volante, che non non sarà un periodico,  che verrà inviato per dare informazioni e notizie su quanto di volta in volta è stato pubblicato sul sito. La sua caratteristica sarà proprio quella della sinteticità. Per approfondimenti e per chi vuol saperne di più si rimanda al sito in cui verranno inserite delle pagine dedicate, e alla pagina Facebook IL CANTASTORIE ON LINE

Dal mese di agosto 2022 si è costituita l'Associazione Culturale Il Cantastorie on line

 

 

IERI LA RIVISTA “IL CANTASTORIE” 

 

L''intento del fondatore de Il Cantastorie nel 1963, Giorgio Vezzani,  è stato quello di rivolgersi specificatamente al variegato mondo dei cantastorie divulgando interviste , testi di ballate, biografie e contributi di vario genere. Con il passare degli anni la Rivista si è arricchita di contenuti facendo conoscere altri aspetti del mondo popolare che, a cominciare dai cantastorie, si è aperta ad aspetti poco indagati dalla ricerca sul campo, inizialmente limitata al canto popolare e politico.

Il suo sommario si è quindi aperto alle rappresentazioni del Maggio drammatico dell'Emilia e della Toscana, alle manifestazioni del Maggio lirico (sacro e profano) a tutti quegli aspetti tradizionali meno conosciuti come il teatro dei burattini, delle marionette e dei pupi, alla poesia popolare e allo spettacolo viaggiante. Il Cantastorie nella sua lunga esperienza ha pubblicato copioni, sceneggiature del teatro dei burattini e delle marionette, canzonieri di cantastorie e testi di altre forme di teatro popolare; in anni più recenti la rivista ha offerto ai suoi lettori anche estratti di tesi di laurea sul mondo dei cantastorie e dello spettacolo di piazza, completando ogni numero con diverse rubriche di notizie di spettacoli e rassegne, segnalazioni di libri, riviste e pubblicazioni discografiche con i cantastorie sempre in prima fila anche quando questa figura andava sparendo dalle piazze. Nel 1999 si è costituita una associazione culturale senza fini di lucro “Il Treppo” per garantire la continuità editoriale alla rivista e promuovere incontri, convegni e seminari.

Dopo il 2000 si sono formate oltre alla direzione centrale di Reggio Emilia altre due redazioni a Milano e a Roma.

Dal 2005 Vezzani ha intrapreso un grande lavoro di trasferimento del materiale archivistico e documentale della Rivista in un Fondo destinato alla catalogazione e successivamente disponibile alla consultazione. Si è creato l’Archivio Etnomusicologico Giorgio Vezzani- Il Cantastorie presso l’Istituto Musicale “A .Peri” di Reggio Emilia, ma a tutt'oggi il Fondo non è stato ancora catalogato e reso disponibile. 

Il 2011 segna la chiusura definitiva della storica Rivista per decisione del suo fondatore che continua la sua attività di ricerca.