LUCIANO SADA   DETTO “EL PINZA”

POPOLARE PERSONAGGIO DELLA VECCHIA MILANO

 

Luciano Sada, un milanese di antico stampo, si è spento nel dicembre ’99 al quartiere Ticinese, dove ha lavorato e vissuto. La sua professione di gestore di locali, di oste, gli ha dato una notevole popolarità a Milano. Fu proprietario de “La Briosca”, negli anni ’70, conosciutissimo locale sui Navigli, punto di ritrovo e svago di molti milanesi, sia del mondo dello spettacolo e del cinema, sia di gente comune a cui piaceva cantare o semplicemente fare quattro risate, godendosi l’allegra atmosfera di quel luogo dove ogni sera nasceva una sorta di  ”cabaret” spontaneo, realmente popolare.

Un “personaggio” che ha consolidato, con la sua prorompente vitalità, quella tradizione milanese che anche con il dialetto afferma le caratteristiche peculiari della città.

Una storia quella di Luciano Sada detto “el Pinza” (soprannome che, pare, si sia guadagnato grazie alla straordinaria forza delle sue mani) che abbiamo ricostruito attraverso una intervista raccolta poco prima della sua scomparsa, nell’ottobre’99, presso la cooperativa Barona-Satta, da Claudio Piccoli, redattore della rivista “Il Cantastorie”, e da Giancarlo Nostrini di Radio Popolare, conduttore della trasmissione “La sacca del diavolo” trasmessa e apparsa successivamente su Il Cantastorie.

Dall’esperienza di Luciano Sada affiorano gli aspetti più genuini e schietti di un recente passato; dalle sue colorite narrazioni emerge una città in cui esisteva ancora la dimensione del quartiere, dove tutti si conoscevano e amavano ritrovarsi nelle trattorie scherzosamente chiamate “music-trani”.

“El Pinza” non fu solo un gestore di locali, ma anche profondo conoscitore della canzone popolare milanese, soprattutto, promotore culturale di grande umanità. Figlio del popolo, si è sempre riconosciuto nella parte più umile della sua città, quella dei diseredati, dando vita, insieme ad un gruppo di amici, sulle sponde del Naviglio, a momenti di autentica e sincera solidarietà.

Negli anni ‘70 insieme al suo gruppo organizzò e portò a buon fine una mobilitazione per la ristrutturazione della chiesetta di via Lorenteggio, detta anche “Gesa di lusert” (la chiesa delle lucertole), costruzione del 1600, meta di devozione popolare che rischiava di essere abbattuta per incuria e speculazione.

Volendo trovare una continuità nella storia milanese, quelli che lo conobbero lo definirono anche il naturale erede di quella “scapigliatura milanese” che per un ventennio, a fine ‘800, improntò la sua vita culturale proprio nelle “osterie”, attorno alle quali gravitavano artisti, musicisti, pittori, scrittori, gente di spettacolo. Dalla tabaccheria di Gratosoglio alla “Briosca”, proprio attraverso le “sue osterie” un nutrito gruppo di amici consolidò e portò avanti una fortunata stagione in cui anche il dialetto e altri aspetti della tradizione ebbero ancora modo di svilupparsi e creare nuove forme di comunicazione. Alla fine degli anni ‘60 i suoi locali furono una vera scuola di cabaret dialettale, dove affermati comici televisivi origliavano battute e gag. El Pinza fece rivivere momenti e serate autenticamente popolari, vivacissime esibizioni canore dove anche l’aspetto delle libagioni non era secondario. ”El pacett” (la mangiata) era un momento importante di convivialità,  seguito dalle immancabili cantate che si protraevano fino a notte fonda, con  macchiette e personaggi di varie provenienze  che si esibivano in piena libertà.

I protagonisti che animavano le mitiche serate della “Briosca” erano Alberto Quacci detto “El Wanda”, grande show-man, ballerino che si ispirava  a Wanda Osiris. Luciano lo ricorda con grande affetto insieme a Nino Rossi e Mimmo Dimiccoli, cantautori milanesi, continuatori e innovatori di quel filone della “Vecchia Milano” di cui Giovanni D’Anzi fu l’antesignano.

 

Luciano Sada, el Pinza, rimarrà nella memoria della città come l’oste per eccellenza, cuore pulsante di quell’arte ormai scomparsa di aggregazione che attraverso musica, teatro, dialetto, solidarietà, svolgeva un ruolo catalizzatore sia per il quartiere che per l’intera città.

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INTERVISTA A LUCIANO SADA detto "PINZA"
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