Filippo Bonini Baraldi, Domenico Di Virgilio, Gianfranco Spitilli

GIANNINA MALASPINA CANTASTORIE

Collana SDAE Studi e documenti di antropologie e di etnomusicologia

Associazione Culturale Banbun - Edizioni Centro Studi Don Nicola Jobbi – Teramo – 2017- pp. 256 - € 20,00 – con allegato CD - edizione bilingue italiano/francese – introduzione di Mauro Geraci

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Il volume approfondisce, in chiave antropologica ed etnomusicologica, il rapporto assai poco conosciuto tra i cantastorie e il divino. Giannina Malaspina e Marino Ciprietti sono due cantastorie itineranti nell’area territoriale compresa tra il distretto marchigiano di Ascoli Piceno, passando per Teramo, fino alla provincia abruzzese di Pescara. Viene evidenziata e osservata la specificità di Giannina Malaspina e Marino Ciprietti che, fino all’ultimo decennio del secolo scorso, percorrevano le contrade in qualità di dijesillari ovvero cantori de La Diasilla  dediti all’esecuzione di particolari canti religiosi, preghiere e orazioni per le anime del Purgatorio. Essi rappresentano infatti un ramo assai poco conosciuto e inesplorato dei cantastorie a carattere prettamente religioso.        Nella ricerca curata da Domenico Virgilio, Gianfranco Spitilli e da Filippo Bonini Baraldi viene ricostruito il cammino e il paesaggio sonoro di Giannina e Marino che coincide in una sorta di “mappa devozionale” che ha interessato molte località, contrade e frazioni in quella rete capillare di luoghi che rappresentano l’itinerario professionale che ogni cantastorie si costruisce durante la propria esistenza.Percorso molto esteso che spazia in ben tre regioni dell’Italia centrale, articolato e ben congegnato che abbraccia micro e sotto-itinerari e che forma una fitta rete e un sistema di spostamenti, a piedi e con mezzi pubblici o altro, e che in questo caso assume anche un significato devozionale. Nel contempo rappresenta anche il vissuto peculiare di ogni cantastorie: carta topografica materiale e simbolica, unica e irripetibile costituita da luoghi, incontri, rapporti umani e situazioni in divenire. Soprattutto, cosa importante, l’incontro con la gente, linfa vitale da cui scaturisce la loro elaborazione poetico musicale.

Il repertorio di Giannina e Marino, esemplificato nel CD allegato, era composto da storie di santi, basate sui testi delle orazioni diffuse nelle fiere e nei contesti pellegrinali per mezzo dei “fogli volanti”. L’Orazione di S.Antonio, il Miracolo di Santa Rita e La storia di san Gabriele dell’Addolorata  come trasposizioni poetico musicali di più antiche sacre rappresentazioni conosciute in area umbro-abruzzese. Su richiesta delle famiglie ospitanti Giannina e Marino eseguivano anche un canto destinato a onorare i morti della casa, “Li diasille dei morti”: un adattamento volgarizzato della sequenza in lingua latina attribuita a Tommaso da Celano (1200-1265), il “Dies Irae”, lirica religiosa fra le più note della liturgia cristiana, inclusa nel messale romano come “sequenza dei morti” e cantata nelle cerimonie funebri, orazione funebre popolare  per facilitare il passaggio nell’aldilà, consolando i familiari, in una sorta di viatico simbolico.

In un capitolo del libro Domenico Di Virgilio racconta l’incontro, avvenuto nel 1993, in occasione dell'unica registrazione sonora della coppia durante le loro abituali questue a domicilio a cui si dedicavano da circa trent’anni. Ne è maturato un progetto che ha coinvolto numerosi protagonisti tra l'Abruzzo, Parigi e Lisbona e due studiosi in etnomusicologia come Filippo Bonini Baraldi e l’etnoantropologo Gianfranco Spitilli.

Nel CD si ha modo di conoscere Giannina Malaspina e Marino Ciprietti che si alternano alla fisarmonica e voce: una vocalità contadina, aspra, assolutamente fuori da ogni accademia, ma capace di trasmettere suggestioni che mettono i brividi e che rimandano ad atmosfere lontane, messaggere di un mondo arcaico.

Il risultato di questo lavoro sono 9 pezzi: 3 brani originali registrati nel 1993, prima pubblicazione in assoluto, 3 riesecuzioni di Giannina Malaspina accompagnata dai musicisti del progetto e 3 nuovi arrangiamenti degli stessi brani eseguiti dai musicisti, per un totale di 50 minuti. Il libro bilingue italiano/francese di 128 pagine include 3 articoli di stampo antropologico ed etnomusicologico che illustrano la storia e il significato di questo repertorio, così come il senso della sua trasformazione per mano di musicisti 'esterni' a questo ambito culturale.  

Accostandosi alle orazioni per i defunti, alle storie dei santi e alla canzone devozionale dei musicisti girovaghi - come sottolinea Mauro Geraci nell'introduzione: "Giannina inquadrerà il lutto mai sopito per la perdita del padre [...] facendosi a poco a poco lei stessa assieme a Marino portavoce, mediatrice di un cordoglio esteso e partecipato, di un dolore cantato ritenuto utile ed esemplare anche per tutti gli altri".

In uno dei primi capitoli Di Virgilio racconta le fasi della sua ricerca definendo in modo significativo questi cantori e più in generale i cantastorie che “nel loro continuo spostarsi da una contrada all’altra si proponevano, consciamente o meno, come portatori di un mondo diverso o di altri mondi possibili, auspicabili come le vite immaginarie dei santi e il viaggio ultraterreno. Un mondo lontano dalla quotidianità che era troppo spesso più problematica.”

 

Aprile 2018