FERDINANDO SCIANNA

IN VIAGGIO CON ROBERTO LEYDI

SQUILIBRI- Roma -2015- formato 17x21, 67 foto a colori e in b/n- pp.107 € 14,00

www.squilibri.it


A cinquant’anni dal primo incontro, Ferdinando Scianna, un maestro della fotografia italiana che vanta una lunga carriera come inviato e reporter per importanti testate giornalistiche, racconta l’amicizia e il sodalizio culturale sviluppatosi negli anni con l’etnomusicologo Roberto Leydi.

L’occasione fu un’inchiesta intrapresa da Roberto Leydi per il settimanale “L’Europeo”, pubblicata sui numeri 4 e 5 del 1963, sui cantastorie del Nord e del Sud. La ricerca condusse Leydi, fondatore, insieme a Diego Carpitella, della moderna etnomusicologia italiana anche in terra siciliana. L’incontro tra Leydi e il giovane studente Ferdinando Scianna avvenne nel 1962 nella piazza Madrice di Bagheria (PA) dove il cantastorie Ciccio Busacca intratteneva con le sue ballate il numeroso e appassionato pubblico. In quegli articoli, sintesi della ricerca, e dei quali riproponiamo le foto dei frontespizi, Leydi così descriveva il cantastorie Ciccio Busacca: “in piedi sul tetto della sua automobile, il grande cartellone alle spalle dispiegato come una vela, con la voce chiara e tesa, il gesto preciso, lo sguardo malandrino, cantava la storia del Bandito Giuliano”.

A suggellare l’incontro tra Scianna e Leydi fu il poeta dei cantastorie, Ignazio Buttitta, cantore di un intero secolo di storia sociale della sua terra, autore di numerosi componimenti in versi da cui molti cantastorie hanno tratto ispirazione.

Con la verve immediata di un racconto Scianna ricompone tutti i fotogrammi della storia della sua amicizia con Roberto Leydi e la presenta attraverso le sue artistiche immagini. Dopo quell’incontro le numerose campagne di rilevazione che Leydi intraprese dal ‘60 in poi furono arricchite dallo sguardo magnetico e lo stile inconfondibile di Ferdinando Scianna. Le suggestive immagini dei luoghi della tradizione come i carnevali alpini, i raduni dei Sinti e dei Rom nella Francia meridionale, il pellegrinaggio alla Madonna dei Polsi, il Carnevale di Ivrea, gli itinerari da Sampeyre a Marrakech, da Santiago de Compostela a Samarcanda sono tutti documentati dai suoi capolavori fotografici. Le pagine di questo diario hanno in più il valore aggiunto della narrazione dei suoi ricordi.

Un ricco album che racconta della splendida stagione di ricerca dei due protagonisti. Esperienze comuni di due grandi maestri che nelle loro ampie aree di competenza hanno prodotto qualcosa di innovativo e unico. Nella postfazione dal titolo “Ritratto di un “raccoglitore di musica popolare”. Nicola Scaldaferri, allievo di Leydi e ora docente all’Università degli Studi di Milano, sintetizza l’epopea che avvolge e circonda i due personaggi, rappresentando mirabilmente l’intima connessione tra immagini, musica e tradizione popolare che i due intellettuali seppero esprimere con grande intensità.

agosto 2015