Dino Coltro

PAESE PERDUTO

La cultura dei contadini veneti

La giornàda e il lunario

Cierre Edizioni Centro studi Dino Coltro – Fondazione Fioroni - 2013

pp. 261 € 16,00

 

L'editrice Cierre, in collaborazione con il Centro studi Dino Coltro e la Fondazione Fioroni, ha recentemente ristampato il saggio La giornàda e il lunario, il primo dei cinque volumi pubblicati per la prima volta nel 1975 dal titolo Paese Perduto.

Tutta l'opera contiene la vasta raccolta di detti proverbi, modi di dire, espressioni comuni, cantilene, favole aneddoti raccolte da Dino Coltro in molti anni di ricerca sulla storia della civiltà contadina veneta. Civiltà che si esprime attraverso il dialetto, che l'autore definisce la lingua del fare e della concretezza e che meglio di ogni altro lessico rappresenta la più autentica identità dell'uomo. Espressività più genuina che tramanda e racconta non solo aspetti pittoreschi, ma fatica, miseria, talvolta anche fame e violenza dell'esistere subite da tante e tante generazioni che ci hanno preceduto e che nell'idioma conservano le tracce. Tutto questo grande universo espressivo Dino Coltro lo ha fatto conoscere attraverso la sua approfondita attività di raccolta. Un mondo che grazie all’instancabile capacità di trasposizione di Coltro, rivive nelle centinaia di pagine che ha dedicato alla attenta ricostruzione di saperi secolari, legati ad una trasmissione generazionale all’insegna esclusivadell’oralità, fissati, bloccati sulla carta, poco prima del loro definitivo oblio. Nel decennio 1970-1980 ha pubblicato una parte della sua ricerca che negli anni seguenti è andata estendendosi. La sua scomparsa avvenuta nel 2009, ha stimolato i suoi estimatori a operare per la valorizzazione della sua figura e del suo lavoro. Nel 2010 ha preso avvio un proficuo dialogo con la famiglia Coltro che ha portato nel dicembre 2012 alla nascita del Centro Studi a lui dedicato. Con il riordino e l'inventariazione informatizzata del suo archivio documentario, si è creata una Fondazione che ha iniziato la propria attività di ricerca. Dino Coltro era un uomo che sapeva ascoltare; sapeva soprattutto far parlare le sue fonti, i contadini, che tanto, tantissimo avevano da dirgli e da raccontargli. Da questo dialogo continuo è riemersa lentamente una memoria collettiva stratificata, trasmessa di padre in figlio, una memoria che Coltro ha saputo decifrare e tramandare attraverso i canoni di un approccio scientificamente coerente.

Nel volume ristampato nel 2013 la prima parte Il lunario si riferisce alla scansione dei mesi e al suo influsso sulla vita contadina e sul linguaggio, con modi di dire, riferimenti religiosi, alla natura e al mondo animale. Una seconda parte prende in esame La giornàda lavorativa con i nomi delle bestie, le robe, tutto ciò che circonda il mondo agricolo: la casa, l'orto, le strade, il porcile, il pollaio insieme a le arte, gli arnesi della cultura materiale. Per il suo lavoro Dino Coltro ha ottenuto vari riconoscimenti, tra cui il Premio Sirmione-Catullo, la Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica al merito educativo e culturale e la laurea honoris causa in Scienze della Formazione, ricevuta nel 2005 dall'Università di Verona

 

 

 

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