Lega di Cultura di Piadena

IL FALO’ DI PESCAROLO

Un film di Giuseppe MorandI                               DVD 001  (DR0148853667)                                   Durata h 1,07                                                         www.legadicultura.it

 

 A Pescarlo (CR), nella bassa padana, ogni anno si celebra con il rituale dell’albero arso nella piazza, l’ultimo giorno di carnevale dove tutta la comunità partecipa alla festa secondo una antica tradizione. L’evento è preceduto da situazioni festose anche nelle due settimane che precedono il carnevale e per tutto il paese è come rivivere dentro una fiaba originaria e arcaica con i suoi personaggi attuali ma ricorrenti: un re incoronato provvisoriamente che esorta tutti ad “esagerare” e che avrà il compito di bandire i cattivi pensieri e sovraintendere al divertimento in tutte le forme possibili. Il fulcro e simbolo di tutta la narrazione ruota attorno all’ albero, il più bello e imponente, che la sera di carnevale viene sacrificato e trasformato in un gigantesco falò e, simbolicamente, come in un rito magico nell’ immaginario collettivo, dentro le sue alte lingue di fuoco, vengono bruciati ed eliminati tutti i mali legati all’ inverno che sta per andarsene.

Questo è in sintesi il tema del DVD realizzato da Giuseppe Morandi della Lega di Cultura di Piadena insieme ad AESS Archivio di Etnografia e Storia sociale e Regione Lombardia e la cui realizzazione ha una lunga storia.  Nel 1971 Morandi si recò a Pescarolo con Gianni Bosio, studioso e ricercatore, che subito colse in questo evento l’aspetto profondo antropologico ed etnologico affermando che “Il teatro popolare non si impone: accade all’interno di un giro vitale. Non è fisso, nasce e decade a seconda delle circostanze.

Le immagini del 1971 in bianco e nero presenti nel dvd, nella sezione Contenuti Extra, testimoniano come Morandi ne rimase colpito e il suo ritorno dopo un lungo percorso durato quarantacinque anni ne accrescono il valore. Questo rimpatrio a Pescarolo riattiva le emozioni descritte dalla telecamera e rinnova quei momenti trasformati e mutati con partecipazione intatta e trasporto. Con attrezzature ridotte al minimo per non alterare la spontaneità della festa, Morandi regista e operatore nel contempo, si mischia e lancia, competente tra la gente, la sua gente a cui ha dedicato una lunga esperienza,  uno sguardo che oggi è in grado di cogliere e decifrare espressioni e rappresentazioni simboliche universali. In questo suo lavoro è coadiuvato da Gianfranco “Micio” Azzali e Roberto  Seniga.                                                     Studioso e profondo conoscitore del suo territorio di Morandi ricordiamo: I Paisan del 1978; il lavoro sulle città di Cremona e Mantova; e sul corpo come luogo politico in Ventunesima estate, Dio sul tetto; il nuovo paesaggio produttivo e umano con La mia africa, Uomini, terra e lavoro,  infine l’allargarsi del suo raggio d’azione da San Francisco a Berlino, da New York a Marsiglia, da Paris/Montreuil a Lisbona per illustrare e far conoscere la sua attività indissolubilmente legata alla Lega di Cultura di Piadena e che suscita grande interesse a livello internazionale. 

Il film, girato nel 2016, è stato presentato a Pescarolo in occasione del carnevale 2017 e coniuga  nel presente i tratti antichi della festa pagana diluiti e stemperati da segmenti di modernità e dalle flessibili mode che irrompono nella quotidianità.  Nel film tutto è filtrato e accompagnato dal canto, dalla musica popolare e dai volti che ampiamente esprimono e dicono al di là della parola. Il falò che si va estinguendo con la fine delle riprese evoca la fine del Carnevale e il suo regno del mondo alla rovescia, ma racconta qualcosa che attraversa indenne tempo e spazio e si ripropone, laddove affiora, in configurazioni e forme disparate, dissimili mai identiche ma che raccontano e ci parlano dell’uomo.

 

Marzo 2017