DAL SITO Istituto Ernesto de Martino - Per la conoscenza critica e la presenza alternativa del mondo popolare e proletario (iedm.it)

Ivan Della Mea
Il penultimo comunista.
Scritti sulla politica (1993-2009)

a cura di Antonio Fanelli e Mariamargherita Scotti
interventi di Francesca Chiavacci e Alessandro Portelli

 

Per più di mezzo secolo, dalla metà degli anni cinquanta fino al 14 giugno 2009, non c’è stato un giorno della sua vita in cui Ivan Della Mea non abbia composto un testo per un articolo di giornale o per una canzone, un volantino, un comunicato stampa o una semplice email, oppure un motivo da fischiettare o uno slogan politico da intonare durante una manifestazione.
Si definiva un “creativo” e un “militante comunista” ed è stato – ne siamo ben convinti – tra i più brillanti, onesti e generosi intellettuali della sinistra italiana. Autore di canzoni politiche struggenti e di brani di lotta che sono entrati nella colonna sonoro del ’68, in realtà la sua principale attività culturale e politica è stata quella di giornalista (redattore, cronista, editorialista politico, critico musicale, narratore, biografo, ma anche recensore di libri e di dischi e autore di necrologi dedicati ad amici fraterni e compagni di strada).
Questo numero de «Il de Martino» raccoglie un’antologia degli scritti di Ivan Della Mea usciti sui quotidiani della sinistra («l’Unità», «il manifesto», «Liberazione») tra il 1993 e il 2009, con lo scopo di rileggere le trasformazioni del nostro paese attraverso lo sguardo del “penultimo comunista”, che cercava con passione e creatività di coniugare la salvaguardia del patrimonio storico delle “altre Italie” con nuove sfide etiche, ambientali, civili.
Un comunismo etico, poetico ed esistenziale che animava la sua sconfinata passione per la vita e per una utopica e francescana convivenza nella solidarietà fra eguali, contro ogni forma di potere, di profitto e di chiusura xenofoba e individualista.
Alla guida di quella che definiva una “officina della memoria e della storia” – l’Istituto Ernesto de Martino – ha provato a ricostruire giorno dopo giorno il senso profondo del nostro lavoro sulle culture popolari, la storia orale e il canto sociale, poiché, amava ripetere, “un passato addomesticato è un presente falsato e un futuro fottuto”. Un monito che attraversa i molteplici aspetti della sua produzione qui raccolti e che consideriamo una bussola utile anche per leggere i nostri tempi.

Antonio Fanelli insegna Storia delle tradizioni popolari all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia e fa parte della Giunta Esecutiva e del comitato scientifico dell’Istituto Ernesto de Martino.

Mariamargherita Scotti è archivista e ricercatrice in storia contemporanea; ha curato l’inventario dell’archivio storico dell’Istituto Ernesto de Martino e dell’archivio privato di Giovanni Pirelli.

INDICE

 

Le considerazioni di un “marxista-interista-leopardianospinto”
Antonio Fanelli

 

Canto di vita. Il comunismo di Ivan Della Mea
Mariamargherita Scotti

APPENDICE
– Lettera di Armando Cossutta alla Segreteria della Federazione Comunista di Milano (Roma, 6 marzo 1974)
– Loris Babieri, Nota su Ivan Della Mea (Roma, 18 frebbraio 1974)
– Lettera di Ivan Della Mea a Loris Barbieri (Milano, 8 febbraio 1974)

SCRITTI SULLA POLITICA (1993-2009)
Ivan Della Mea

1993
– L’Istituto de Martino. Pietà l’è morta, ma solo a Milano
– «L’ho detto ai leghisti, fermate Bossi». Intervista a Giorgio Bocca

1994
– «Vorrei una destra perbene. Non c’è». Intervista a Indro Montanelli
– I miei dubbi sul 25 aprile
– «No, l’Arci Corvetto non si tocca»
– “El diluvi” di ieri e quello di oggi
– La solidarietà critica di Fortini
– Franco Fortini, inno per chitarre compagne

1995
– Quanto è facile morire giovani nelle nostre città

1996
– Ciao Franco, chi ha compagni non muore
– La scomparsa di Coggiola
– Una sera a Reggio Emilia. Lucio Tincato poeta mancato

1997
– De Martino. La storia salvata dai nastri
– Ma noi dell’Istituto de Martino resisteremo
– La memoria perduta dei padri
– Come tramandare i valori e la cultura di una generazione?

1998
– Michele, senza malinconia. Ballando, ballando…
– Giuseppe Morandi. Racconti come quadri in bianco e nero
– Ragazzo triste tra quattro mura: «Del vostro ’68 non so che fare»
– Con Giacomo, lungo l’autostradaMariamargherita Scotti
– I mille volti della solidarietà
– Mare, mare, mare e Tepepa
– Sabato 24 ottobre a Casa nostra

1999
– Casa dei popoli e delle culture
– Fantasia e creatività di un ’68 rovesciato
– Primo Moroni. Un anno fa ci lasciava, io l’ho incontrato oggi
– Gli incompresi dell’Arci Corvetto
– Ho perso tutto, anche l’Inter e Pantani
– Apologo culturale dedicato all’amico Long Seller
– Don Chisciotte di sinistra

2000
– Congresso DS. Ma la sinistra possibile è di casa altrove
– Grazie di cuore. Lettera aperta a Marco Paolini e Giovanna Marini
– In giustezza
– Spingiamo la carovana
– Dei compagni seri

2001
– La sede della politica
– Il sacro in sezione
– Umanità d’Africa in Bassa Padana: i ritratti di Giuseppe Morandi
– Vi racconto uno spettacolo fuori cartellone

2002
– L’assessore suon il violino all’osteria
– L’Istituto de Martino ha un grande passato. Avrà un futuro?
– Senti questa: cantavo in strada «Adeste fideles»…
– Ciao Bella, ti dedico questa canzone

2003
– La Storia e la storia
– Della gioia
– Addio Roberto Leydi. Tra i fondatori del Nuovo Canzoniere Italiano
– Ostruzionismo e sabotaggio
– Della memoria e della pace
– C’è l’ulivo e il sole
– La sindrome del mucchino
– Ma siamo veramente capaci di non essere razzisti?
– Dello sconcerto e dello sconforto
– Noi umani, 1965/1975. Nomi e cognomi
– Il suono della storia (spettacolo di Natale)

2004
– Com’è triste ora il San Silvestro milanese
– 25 marzo 2003 – 25 marzo 2004
– …Il passo duro, ma di montagna
– A voi gli «In/canti» di Sesto Fiorentino: musiche resistenti per tempi difficili
– Il manganello della memoria
– Cristo fra i vagabondi
– Caro Paolini, il tuo “Song n. 32” è roba da Brecht e ci voleva proprio, a Sesto
– Un’estate lontana, con la Rinalda
– Giuro: legge Dante meglio di Benigni
– No, non sto mica tanto bene
– Ciao Marlon. L’abbraccio di Ivan Della Mea
– Quando arriva l’uomo bianco

2005
– Tamburellar m’è dolce in questo mare
– Tempi bui, ci rincuorano i canti e risotti di Piàdena
– Cosa canti quando «Fischia il vento»?
– Muri bianchi a Trieste
– Riflessioni sulla “scordanza” la domenica delle Primarie
– Quei militanti di de Martino e Basaglia
– Quella notte di vigilia. Bergamo, 25 dicembre 1949. Natale con Tiglio

2006
– Alcune riflessioni a margine
– Tiremm innanz, Mario
– Mappa ragionata
– Intervista: Nonno, con te non mi annoio mai

2007
– Da Gramsci a Don Milani: educare alla vita pubblica
– La sorpresa che vorrei trovare nel mio uovo
– Il senso delle stragi e la voglia di vivere
– Chi ha ucciso l’Istituto Ernesto de Martino?
– Metafora pendolare
– Pesce, comunista tutti i giorni
– Gaetano Arfè. Un amico vero e un compagno costante
– Intervista: La ballata del crumiro alla porta 5. Ivan Della Mea apre ai suoi ricordi
– La mia cosa rossa è con falce e martello

2008
– Il Sessantotto resta nell’aria
– Intervista: Della Mea. «Milano te la canto io»
– Venne maggio. E festa sia, malgrado loro
– Il campo rom e il sindaco dello sgombero
– Incontro di generazioni sotto i castagni
– Caro Walter, do you remember?

2009
– Povertà e disagi di stagione
– Resistenze. Zone autonome da difendere
– Per dormire non basta avere sonno
– Le bombe che scoppiano ogni giorno
– Morte di un comunista
– [Ultimo scritto]

Arcicorvettocheincormistà
Francesca Chiavacci

Chi fa domande non morirà
Alessandro Portelli

 

In allegato il CD Ho male all’orologio ( Istituto Ernesto de Martino (2019)

 

Il volume è stato realizzato con la collaborazione dell’Arci