FINO AL CUORE DELLA RIVOLTA – FESTIVAL DELLA RESISTENZA A FOSDINOVO (MS) 29 luglio al 2 agosto 2011

A Fosdinovo (MS) si è appena svolta la VII edizione di “Fino al cuore della rivolta”,il Festival della Resistenza . Questa iniziativa ,con il sottotitolo Artisti per la Resistenza, si pone come obiettivo di far incontrare le nuove generazioni con il patrimonio di idee e di valori trasmessi dalla Resistenza e la cui conoscenza ancora oggi si dimostra fondamentale nel nostro vivere civile. Concerti, letture sceniche,video documentazione, forme attuali di comunicazione artistica che affrontano il tema resistenziale, per proporre spazi di riflessione e di colloquio dove i giovani possano avvicinare i “vecchi partigiani” per ragionare sul recente passato e per cercare insieme a questi protagonisti della storia contemporanea, un futuro possibile. Gli spettacoli si sono svolti all’interno del bosco dei castagni secolari adiacenti il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo , in uno scenario naturale teatro della lotta partigiana durante la guerra di Liberazione.

Con questa manifestazione gli Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani, insieme al Comitato Sentieri della Resistenza e all’ANPI, intendono continuare un dialogo sull’oggi, iniziato nel 2004, partendo dalle nostre radici, dalla Resistenza, dalla nostra Costituzione e dalle idealità e dai valori da cui sono scaturite. Senza retorica, ma con forte determinazione il Festival ha abbracciato molti temi concreti con linguaggi e modalità del mondo giovanile. Gli Archivi della Resistenza- Circolo Edoardo Bassignani dal 2004 lavorano intervistando partigiani, staffette, ma anche semplici testimoni, nell’ambito della ricostruzione delle pagine più significative della Lotta di Liberazione nelle province di Massa Carrara e La Spezia, zona che durante il periodo bellico veniva identificata come Linea Gotica Occidentale. Le modalità di lavoro dell’Associazione prevedono, partendo dalla ricerca scientifica sul materiale documentario, la raccolta e la valorizzazione, in varie forme, del patrimonio orale locale, attraverso la registrazione su supporto audiovisivo delle testimonianze dei protagonisti della Resistenza in una prospettiva di una storia dal basso. La Resistenza nel suo proverbiale «andare ai monti» ha costituito forse l’ultimo momento di un millenario rapporto tra uomo e natura e il Comitato “Sentieri della Resistenza” tra le province di Massa Carrara e La Spezia, da anniporta avanti un progetto di recupero e valorizzazione, con una forte connotazione tematica, dei sentieri presenti nel territorio. 

Il festival, giunto alla VII edizione, si avvale della collaborazione e del patrocinio di comuni e provincie della zona e di importanti organismi come il Festival Lunatica 2011, la Fondazione Ignazio Buttitta di Palermo, l’Istituto Ernesto de Martino di Sesto Fiorentino (FI), il Circolo Gianni Bosio di Roma, la Lega di Cultura di Piadena (CR), il Museo Cervi di Gattatico (RE),l’ Associazione Italiana di Storia Orale,

l’ Istituto Pedagogico della Resistenza di Milano, gli Istituti Storici della Resistenza Toscano ed Apuano, la Compagnia Blanca Teatro e Contatto Radio – Popolare Network, che è la radio ufficiale del festival.
L’insieme di queste esperienze, ha consentito la realizzazione di un progetto culturale di ampio respiro che per cinque giorni, da venerdì 29 luglio a martedì 2 agosto, ha visto il susseguirsi di spettacoli musicali e teatrali, dibattiti, proiezioni video, camminate nei luoghi partigiani, dibattiti,incontri per bambini,e performances musicali registrando un successo di pubblico al di là delle aspettative.

Il Festival, quest’anno dedicato alla figura del comandante partigiano Lido Galletto, si è aperto con un dibattito dal titolo La crisi dell’antifascismo: revisionismo e uso pubblico della storia “ con Angelo d’Orsi (Università di Torino), Simone Neri Serneri (Istituto Storico della Resistenza in Toscana, Università di Siena) si è affrontato il tema della non cultura televisiva che si contrappone e talvolta vanifica la ricerca e la verità storica. In serata , spettacolo multimediale di Alessio Lega e Marco Rovelli “Genova: le storie cantate” accompagnati da Guido Baldoni alla fisarmonica e il commento visivo a cura degli Archivi della Resistenza. Nel decennale dei fatti legati al G8 2001, sfociati nella tragica morte di Carlo Giuliani, il concerto riporta alla cruda contemporaneità dove emergono storie di migranti, gente che fugge da guerre dimenticate e popoli in rivolta che spesso non riescono a rompere l’omologazione dei palinsesti televisivi e della stampa tranquillizzante. Al termine il Canzoniere della Rivolta con “150 anni di storia attraverso il canto sociale”, una proposta di Paolo Ciarchi, Claudio Cormio, Nuovo Canzoniere Bresciano, Suonatori Terra Terra, Tano Avanzato e Erminia Terranova.

Sabato 30 la giornata è stata dedicata a due importanti figure della cultura italiana: Gianni Bosio e Ignazio Buttitta. Il primo, a quarant’anni dalla scomparsa è stato ricordato da Cesare Bermani, Giuseppe Morandi, Gianfranco Azzali e Antonio Fanelli. Il secondo da Nino ed Emanuele Buttitta, nipoti di Ignazio, quali rappresentanti della Fondazione Ignazio Buttitta, insieme a Stefano Arrighetti presidente dell’Istituto Ernesto De Martino e al prof. Paolo Pezzino. In serata spettacolo teatrale in prima nazionale realizzato da Blanca Teatro con interventi musicali di Tano Avanzato ed Erminia Terranova dal titolo “Portella della Ginestra”. Un testo scritto da Buttitta negli anni Cinquanta che rievoca gli avvenimenti e la strage del 1° maggio 1947, mai rappresentato e ritrovato di recente negli archivi dell’Istituto Ernesto de Martino.

Nel dibattito pomeridiano erano stati sottolineati gli aspetti dimenticati di questo eccidio, considerato dagli storici come l’inizio del periodo delle stragi realizzate contro i lavoratori e della “strategia della tensione”, culminata con la bomba alla        Banca Nazionale dell’Agricoltura nel 1969 a Milano.

Con la formula degli incontri e dibattiti pomeridiani, spettacoli serali e musica fino a notte fonda, il tutto a entrata libera, il Festival ha visto una grande partecipazione di pubblico e un programma molto nutrito con la presenza di studiosi ed artisti . Segnaliamo tra i numerosi incontri, l’ultimo a cui abbiamo assistito prima di lasciare a malincuore Fosdinovo, domenica pomeriggio: la “Micro-conferenza di musicologia applicata” .Condotta da Paolo Ciarchi , poliedrico musicista capace di produrre musica con qualsiasi oggetto di uso comune. La performance si è svolta nella piazza Matteotti e dopo la microconferenza ogni spettatore, sotto la regia di Ciarchi, si è improvvisato musicista con strumenti di vario tipo: barattoli, tolle, mattoni, tubi, plastiche, taniche, bottiglie riempite di semi, fischietti e tutto quanto è in grado di produrre suoni. L’insieme che ne è scaturito e stato coinvolgente , dal ritmo incalzante e per nulla stonato.

Ultima annotazione riguardante l’accoglienza, che ha permesso di trovare una convivialità , una gioia di stare insieme e di ritrovarsi che sono forse gli elementi più duraturi e importanti che accompagneranno i presenti al Festival, nell’ attesa della prossima edizione.