IMBONITORI: GIUSEPPE RAGNI, ORESTE BIAVATI.         ORLANDO RUSCONI

Gli imbonitori, da sempre presenti in fiere e mercati, passati poi nel tempo alle televisioni, son figure molto vicine ai cantastorie con i quali spesso lavoravano nelle piazze. Ad esempio Adriano Callegari, il cantastorie pavese, che "vendeva" emotività patetica a buon mercato! Un geniale uomo di spettacolo, probabilmente ultimo esempio italiano di una mirabolante commistione fra la vendita ciarlatanesca della reliquia finta, di origine medioevale, e l'arte del cantampanco imbonitore di fogli volanti..

Per un approfondimento sugli imbonitori, le loro caratteristiche, i metodi di venita 

 

ARTURO FRIZZI vita e opere di un ciarlatano a cura di Andreina Bergonzoni - Mondo Popolare in Lombardia  n. 8 - SILVANA EDITORIALE

Bruno Pianta "Vendere le parole. Marginali e mondo ambulante nella cultura popolare"

Annalisa Scaesellini" Teatralità dell'imbonimento di piazza"

in Milano e il suo territorio vol. II - Mondo popolare in Lombardia n. 13 SILVANA EDITORIALE

 

 

 

 

GIUSEPPE RAGNI

ORESTE BIAVATI

ORLANDO RUSCONI


Giuseppe Ragni scheda a cura di G.P.Borghi

Nato a San Lazzaro di Savena (Bologna) nel 1867, dai suoi contemporanei viene definito Quall dla sarȃca (Quello della salacca) per l’omonimo pesce affumicato che appende sul suo immancabile cappello a cilindro insieme ad un biglietto di banca di grosso taglio, a simbolizzare l’eterno contrasto tra la miseria e la ricchezza. In una sua autobiografia pubblicata nelle numerose edizioni che il figlio Enrico, a partire dal 1953, ha predisposto per celebrarlo degnamente (Ragni. Una figura popolare della vecchia Bologna), si legge tra l’altro:

“Quando nel 1890 mancò mia madre mi buttai a capofitto in piazza: comprai una tromba usata ed una valigetta… e via! ... (…) Costruii la prima ‘zirudella’ prendendo per argomento il carnevale di Bologna: visto che il primo colpo era fatto, ed era andato bene a segno, mi feci coraggio e da allora il mio destino fu segnato: la piazza!”.

Alla prima zirudèla ne seguono tantissime altre: stampate su fogli volanti multicolori, i loro temi spaziano dalla cronaca alla religione, dalla politica agli eventi locali e nazionali, dalla satira alla vita popolare quotidiana. Ben presto Ragni diventa l’idolo dell’uditorio dei mercati e, grazie al suo eloquio che fa breccia sul pubblico (più disposto, così, ad aprire il portafoglio!), si specializza anche nella vendita dei più disparati articoli, che “imbonisce” con maestria sempre maggiore, al punto che non si limita esclusivamente alla sua abilità di oratore popolare, ma si “specializza” anche in travestimenti che entrano nella memoria collettiva dei suoi tempi. Scrive sempre nel suo ritratto autobiografico:

“Per attirare l’attenzione del popolo, cominciai a travestirmi da donna, con due grandi mammelle, e mi accorsi che con le mie stravaganti mattate riuscivo maggiormente a far ridere il pubblico, così che ne ricavavo buon profitto e maggiori soddisfazioni, e con gioia mi avvidi che il popolo mi gradiva, mi aspettava addirittura”.

Pubblichiamo due stralci di sue “zirudelle” (sono trascritte dall’edizione curata da Enrico Ragni nel 1969), che non rendono piena giustizia alle qualità artistico-popolari di Giuseppe Ragni. Questi sono, ad esempio, i versi iniziali della composizione con la quale commenta con un certo sarcasmo le esibizioni bolognesi di Buffalo Bill nel 1906:

Zerudèla, con a vdî ,

zert bulgnis van all’indrî,

ch’el giudezzi i l’han ottûs,

i en mincion e trop curiûs,

e la cosa l’é tant cèra

com s’é vest ai Prè d’Cavrèra.

Boffal Bill là in d’un spél

cuchè ’l s’é zèint bón da mél.

(Zirudella, come vedete,/certi bolognesi vanno all’indietro,/che il giudizio hanno ottuso,/sono minchioni e troppo curiosi,/e la cosa è tanto chiara/come si è visto ai Prati di Caprara./Buffalo Bill là in un attimo/cuccato si è cento buoni da mille).

Del testo Sotta Nadèl, non datato, si riporta invece la parte finale:

Tra regal e tanta algrî

l’é la festa dl’armunî;

dai palaz e dai tuguri

as sent soul scambièrs auguri

i odi ed pèrt i s’en calmè

e in sta gran serenitè

i pensir i en tótt pr al pein

quèl da mettr int i turtlein

e me in magn pió d’na scudèla

toch e dai la zirudèla.

(Tra regali e tanta allegria/è la festa dell’armonia/dai palazzi e dai tuguri/si sente solo scambiarsi auguri/gli odi di parte si sono calmati/e in questa grande serenità/i pensieri sono tutti per il ripieno/quello da mettere nei tortellini/e io ne mangio più di una scodella/toch e dai la zirudella).

Giuseppe Ragni perde la vita, a Bologna, il 23 maggio 1919, in un incidente stradale: il calesse da lui guidato è travolto da un camion.

per altre notizie su Giuseppe Ragni.

Ragni Giuseppe - Storia e Memoria di Bologna

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da il cantastorie n. 47 terza serie gennaio-giugno 1994
IL CANTASTORIE N47TERZA SERIE GENN-GIU 1
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ORESTE BIAVATI  cura di Giorgio Vezzani

Un tempo nei mercati e nelle fiere fra i tanti personaggi singolari che

attiravano l'attenzione del pubblico gli imbonitori erano quelli più

fantasiosi. ,mentre invece i cantastorie, che un tempo si

consideravano canzonettisti perché vendevano fogli volanti con le più

note canzoni di musica leggera diffuse dalla radio, in fondo, avevano

argomenti diversi e certamente meno interessanti di lamette o

pentole, per non parlare poi dei ciarlatani con con misteriose

pozioni e unguenti prodigiosi per la salute .Diventati cantastorie

dopo il convegno di Bologna del 1954, inserirono nei loro repertori

altri oggetti per arrivare poi ai 45 giri e alle musicassette.

Gli imbonitori più conosciuti a Bologna e provincia furono certamente

Giuseppe Ragni e Oreste Biavati.

Da Il Cantastorie un articolo di Alessandro Cervellati e un ricordo di Biavati di Marino Piazza

Bologna 9 luglio 1967  foto G.Vezzani

ORLANDO RUSCONI

A tutte le latitudini, fin dai tempi più remoti, fiere e mercati sono per definizione luoghi di vendita dei vari generi merceologici e soprattutto momenti importanti di aggregazione e socializzazione.

Sia nella società contadina che in quella industriale il mercato è un forte momento catalizzatore per uomini e donne alla ricerca dell’affare, del particolare oggetto o, semplicemente ritrovo per coloro che vogliono acquistare, osservare, confrontare i prodotti .

Mercato è anche “teatro di strada” e sul suo palcoscenico, la piazza, si muovono e agiscono molti personaggi in quella che potremmo definire la grande rappresentazione dell’esistenza umana.

Dal medioevo mercanti, strilloni, imbonitori, battitori, ciurmatori, ciarlatani hanno tramandato l’arte istrionica della vendita all'incanto.

Per istrionismo o arte di piazza si intendono tutte quelle forme di pubblicità diretta e di comunicazione, con cui si induce la gente a compiere una determinata azione o un acquisto.

Energia latente, convinzione, fluido, furberia, malizia, oltre che dialettica e forza sono termini che solo se uniti insieme possono definire la parola imbonimento. Ancora oggi piazzisti, comunicatori, attori e soprattutto politici fanno largo uso di queste tecniche di persuasione. Con la crisi delle idealità voti e consensi sono divenuti preziose merci di scambio e di conseguenza, queste tecniche persuasive hanno acquistato grande rilevanza ed attualità.

L’intervista a Orlando Rusconi, noto imbonitore della piazza milanese, già documentato da Riccardo Grazioli nel libro della Regione Lombardia “Milano e il suo territorio”,(Silvana Editoriale 1983), evidenzia gli aspetti comunicativi e persuasivi dell’arte di“vendere parole” oltre a far emergere anche l’elemento ambientale del mercato con i suoi protagonisti e i personaggi più caratteristici.

Orlando Rusconi ha esercitato la professione di battitore nelle fiere e nei mercati del nord e del centro Italia per circa cinquant'anni. Rappresenta una particolare categoria di venditori diffusa fino a qualche anno fa che operava nei mercati vendendo vari prodotti mediante una “dimostrazione” preliminare, che rende più appetibile la merce agli occhi del compratore.

Ma l'imbonimento può anche essere visto come un sorta di “piece teatrale” paragonabile al motivo musicale che scaturisce dall'oboe dell’incantatore di serpenti e al fluido magnetico dell’ipnotizzatore è comunque un "pezzo di bravura" che ogni singolo imbonitore recita per indurre all'acquisto i suoi uditori.

Oggi questa professione si è modificata notevolmente e, al posto della piazza del mercato si è scelta quella virtuale della televisione e della rete internet.

Come vedremo nell'intervista, anche se con notevoli modificazioni, i meccanismi e le tecniche sono rimasti simili a quelli del passato. Orlando Rusconi ci ha svelato alcuni suoi “segreti”, abili trucchi con cui riusciva a creare intorno al suo banco, quello che definisce un “bel treppo” cioè un gran numero di persone assiepate e intente ad ascoltarlo e, soprattutto, propense all’acquisto. Un percorso raccontato con la brillante capacità di un consumato attore che ha esordito nell'ambiente del commercio al dettaglio nelle fiere e nei mercati dell’immediato secondo dopoguerra. Nel racconto vengono evidenziate le forti trasformazioni che la tecnologia ha apportato fino all'attualità della vendita televisiva o televendita.

Il mercato è qui descritto come un microcosmo che molti di noi, non più giovanissimi, ricordano ancora, dove si potevano incontrare personaggi tipici e fantasiosi, macchiette, trafficanti, gente che per vivere si ingegnava a escogitare trucchi, arguzie e inventava novità, affinando l’antica arte di arrangiarsi, finalizzata ad alimentare quella che Orlando definisce la “ fabbrica dell’appetito”.

Autentica lezione di “teatro di strada” e scorcio di vita cittadina che a nostro avviso ricompone quell’insieme, ancora poco indagato, di microstoria recente che vale la pena di rileggere e confrontare con le roboanti proposte odierne, non per alimentare nostalgiche visioni, ma per scoprire gli attuali disincanti o semplicemente per immaginare momenti di spettacolo con suoi maestri col suo gergo e la gestualità .

INTERVISTA A ORLANDO RUSCONI, il "Rosso" di Porta Romana, classe 1925 IMBONITORE

Milano, 1 febbraio 2003.

 

Intervista raccolta da T.Oppizzi e C.Piccoli

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VOLANTINI  DI ORLANDO RUSCONI


GLI SCARPINANTI

VIDEO REALIZZATO DALLA REGIONE LOMBARDIA

GLI SCARPINANTI - AMBULANTI E IMBONITORI IN LOMBARDIA

PARTE PRIMA: I BATTITORI

ALCUNI IMBONITORI FILMATI NEI MERCATI MILANESI

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