La Nuova Brigata Pretolana - via della Brigata Pretolana . canti di tradizione e di paese - 2014 -  € 10,00

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La Nuova Brigata Pretolana nasce nel 2010, a Pretola. Nello stesso piccolo borgo sul Tevere ai piedi di Perugia, fine anni Cinquanta, alcuni operai e artigiani locali avevano dato vita alla Brigata Pretolana, gruppo di tutti uomini che interpretava canti di tradizione e di paese, in parte ideati dagli stessi o trascritti su melodie popolari già note. Suona­vano per divertirsi e divertire, ma, al contempo, per raccon­tare storie, trasmettere emozioni e condividere memorie collettive legate al lavoro, alle feste, alla guerra, all’amore, alla vita di ogni giorno. Peculiare della Brigata era il fatto di non utilizzare strumenti musicali veri e propri (a parte una fisarmonica in talune occasioni ufficiali), ma soltanto la voce dei singoli e strumenti da percussione rudimentali come posate, bicchieri, vassoi, tavoli e simili. Dopo alcuni anni ebbero risonanza fuori regione ed entrarono di diritto a far parte, in qualche modo, di quella corrente musicale che dopo lo spettacolo Bella Ciao a Spoleto, nel 1964, scoprì, riscoprì ed affermò il valore anche sociale e politico dei can­ti popolari della cosiddetta tradizione orale. L’importanza di quel gruppo, proveniente da una cultura popolare genuina, valse allo stesso, anni fa, la dedica di una via nel piccolo ma vivacissimo borgo di Pretola: via della Brigata Pretola­na, appunto. Il nuovo gruppo, nato verso la fine del primo decennio di questo secolo per ricordare quell’esperienza, è costituito da alcuni giovani o giovani adulti, tutti pretolani, figli, parenti o conoscenti degli elementi che costituirono la Brigata Pretolana, che, sull’onda di un successo ed un inte­resse inaspettati, hanno deciso di costituirsi come tale, per ripercorrere quelle storie di vita e trasmettere alle nuove generazioni la conoscenza di quei canti, espressione di usi, costumi e tradizioni di un’epoca passata, ma significativa e per certi versi fondamentale testimone di un percorso storico necessario per comprendere il presente, nel bene e nel male. La Nuova Brigata Pretolana racconta così con i propri canti tutto questo, attraverso stornelli, serenate, ballate, canzoni narrative e quant’altro. Scopo di questo nuovo gruppo è recuperare tutti quei canti che in quei de­cenni passati venivano cantati e riproporli senza perdere l’originario spirito, pur adattandoli alle musicalità odierne.

È questo uno dei progetti dell’Associazione “Ecomuseo del Fiume e della Torre”, nella realizzazione dell’Ecomuseo del Tevere, oggi realtà riconosciuta dalla Regione Umbria, fina­lizzati alla riscoperta, valorizzazione e promozione anche turistica dei nostri beni materiali e, soprattutto, immateriali. Questo progetto ha già portato alla pubblicazione di un libro La Brigata Pretolana. Quando cantavano quelli de Pret(o)la che, attraverso testimonianze raccolte dagli autori e con­sultando quotidiani e periodici dell’epoca, racconta quel percorso, quella storia, quella esperienza della Brigata Pre­tolana. A quel volume era allegato un CD che riproponeva, ripuliti e trascritti dal loro unico vinile pubblicato, alcuni di quei canti facenti parte del loro repertorio.

In questo CD la Nuova Brigata reinterpreta e ripropone al­cuni di quei canti, inserendovene alcuni prima mai registra­ti, raccolti dalla memoria di alcuni informatori. Sono canti della tradizione dei borghi lungo il fiume Tevere che tanto ha raccontato e tanto ancora può raccontare, soprattutto perché ora è inserito in un percorso ecomuseale di ricer­ca e approfondimento storico e sociale. Le serenate, gli stornelli, le ballate, i canti presenti nell’album vogliono così raccontare le tradizioni tuttora in cammino per e nella risco­perta delle proprie radici e per far conoscere questo mondo musicale ai più giovani e far loro comprendere un pezzo di storia dei loro antenati. La Nuova Brigata Pretolana si pone pertanto “in continuità col vecchio gruppo, riprendendone il repertorio e i modi esecutivi, ma soprattutto lo spirito del divertirsi insieme facendo musica ed essendo elemento di aggregazione per tutta la comunità”.

 

Daniele Crotti