Francesco Benozzo

Fabio Bonvicini

LIBERTA' L'E' MORTA

CD ncb SHD 188

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Recentissimo il cd Libertà l'è morta presenta una rivisitazione esclusiva di canti e personaggi che hanno fatto la storia dell'anarchismo italiano tra Ottocento e Novecento.

L'incontro di Francesco Benozzo con Fabio Bonvicini sul tema anarchico ha dato vita a una scelta di brani che da un lato ripropongono temi conosciuti, ma nel contempo conferisce ai testi una veste nuova ,con arrangiamenti ricchi sia a livello strumentale sia emozionale.

Entrambi gli autori hanno una forte esperienza nella ricerca. Francesco Benozzo è ricercatore in filologia e linguistica romanza dell'Università di Bologna, autore di libri e pubblicazioni sul mondo medioevale e celtico, autore del libro La tradizione smarrita ,propone una nuova interpretazione delle letterature medievali e delle radici europee che riguarda cosa hanno in comune gli anonimi cantori antichi come e più di Omero, i bardi, i druidi, i trovatori e i poeti delle chansons de geste e dei romanzi arturiani. La risposta che suggerisce è che questi professionisti della parola, prima orale e poi scritta, siano stati il tramite di una trasmissione culturale millenaria.

Fabio Bonvicini, laureato in filosofia all'Università di Bologna, nel 1992 fonda il gruppo di musica medioevale e rinascimentale Compagnia dell'asino che porta la croce e nel 2001 il gruppo di musica tradizionale Pìvari trio con cui realizza diverse ricerche sul territorio modenese

Le esperienze sono dunque molteplici, ma danno il senso della passione di entrambi nell'affrontare la storia del nostro paese. In particolare questo lavoro vuole ripercorrere e far rivivere il tema della libertà nei due secoli che ci hanno preceduto: La bella non è morta, il brano che apre il cd, si riferisce appunto alla libertà non estinta, ma che rimane una parola e un desiderio che fa ancora paura ai poteri. Il motivo viene poi sviluppato attraverso brani dedicati a Sante Caserio Quartine,interrogatorio e morte di Sante Caserio, e Theidhir Abhaile Riu, e Brian Boru's march, due marce eseguite dai pipers irlandesi in onore di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti giustiziati ingiustamente il 22 agosto 1927 nella prigione di Charlestown in Massachusetts. Strettamente legata alla tematica dell'anarchismo libertario è la figura di Giovanni Passannante, autore nel 1878 di un attentato fallito alla vita di re Umberto I. Per una storia di Giovanni Passannante è un significativo brano sull'aria di una ninna nanna toscana rielaborata . Non poteva mancare un inno scritto per l'Internazionale Anarchico nel 1878 da Giovanni Pascoli Nel giorno dell'ira. Nel giorno del fato con un'appendice tratta da un canto rivoluzionario spagnolo degli anni'30 del novecento. Brani con una forte impronta tradizionale e altri come Anarchy in the space, di Beppe Acito, che offrono sonorità più attuali, ma estremamente suggestive. L'attualissimo Crack delle Banche che riguarda il primo grande scandalo del neonato Regno d'Italia, quello della Banca Romana a fine Ottocento, ma che ci ricorda come poco o nulla sia cambiato da allora in fatto di trame finanziarie.

I brani sono frutto di una progressiva rielaborazione e composizione di repertori tradizionali e creazioni originali come l'ultimo frammento Codini e spadini in cui si accostano due stravaganze della città di Modena: l'Accademia Militare con i suoi cadetti muniti di spadino e il Sandrone con la Pulonia, personaggi della Commedia dell'Arte che con il loro sproloquio in piazza, ogni carnevale si trasformano in protagonisti della città.