Sulla piazza in teatro o sulla via / portava il buon umore e l’allegria EDILIO ROMANELLI A CENTO ANNI DALLA NASCITA

 

 

 

 

 

Edilio Romanelli è uno dei poeti toscani che ha caratterizzato, con la propria presenza, la tradizione della poesia estemporanea del ‘900. Nato ad Arezzo il 10 Maggio del 1914, è morto a Roma l’11 aprile 1996 (dove si era trasferito nel 1954 e dove esercitava la professione di ambulante).

 

Questo è il poeta Edilio Romanelli,
nato ad Arezzo, in terra toscana,
in maggio nacque, un mese dei più belli,
nel quattordici, data un po' lontana,
a Roma, poi si trasferì con quelli
della famiglia sua compatta e sana
facendo l'ambulante venditore
e ovunque cantò versi a tutte l'ore!

Oltre che estemporaneo cantore
anche la penna sua non lasciò ferma,
di versi validissimo scrittore
ce ne danno i suoi libri la conferma,
uomo di compagnia e di buon cuore,
questo, chi l'ebbe conosciuto afferma,
sulla piazza, in teatro o sulla via
portava il buonumore e l'armonia!

 

Questi versi sono stati scritti da Nello Landi1 di Buti (PI), anche lui poeta improvvisatore, che spesso ha cantato con Romanelli.

Vorrei partire da un ricordo personale: una serata di contrasti “La penna e la spadaImprovvisazioni e contrasti in ottava rima sulla pace” che venne organizzata il 30 ottobre 1981, dal Gruppo Poesia dell’Arci di Grosseto (del quale anch’io facevo parte). Intervennero tre poeti toscani: Nello Landi, Florio Londi e Edilio Romanelli. La serata, registrata, venne successivamente sbobinata e riproposta in un “Foglio volante” curato da Velio Abati con una copertina di Francesco Teodoro2.

In quella occasione Romanelli portò anche il suo libro “400 poeti improvvisatori” da poco pubblicato e, in una pausa dei “Contrasti”, indicati dal pubblico, fece una promozione per venderne qualche copia.

Quando ripresero a cantare, Landi ebbe modo di avviare la sua ottava richiamando Romanelli a poetare e a difendere il tema che gli era assegnato:

 

Landi (Pacifista):

…………………… di mercato

ora a questa vendita si è messo

e siccome ci ha un libro preparato

e leggere ciascun gli sia concesso

ma mi sembra che abbia terminato

all’argomento allor ci verrà espresso

siccome di cantar, questo è il sistema

e vedo appunto che ha’ già preso il tema

 

Romanelli (Militarista):

Mi è facile a risolverlo il problema

se do’ il biglietto vedi ho preso in mano

a fare il mercante è il mio sistema

c’è differenza poi co’ ‘n artigiano

che amaro forse ancor non sarà crema

ma il dovere non abbiam lontano

dell’uno e l’altro ognun non mi approfitto

almeno dimmi qui cosa c’è scritto?

Quella serata era iniziata proprio con la voce di Romanelli che avviò con i saluti come si usa nella poesia estemporanea; nella sua prima ottava ricordava di essere “pratico” di Grosseto avendoci cantato in diverse occasioni.

 

Qui di seguito trascrivo l’ottava data da Romanelli e aggiungo la grafica di F. Teodoro usata per la copertina del “Versipelle” nel quale venne pubblicata la trascrizione della serata Arci a cura di Velio Abati

 

 

I° ottava di saluto di Romanelli:

 

Di rivedervi ancora sono lieto,

già vi conosco gente assai verace

e pratico ne sono di Grosseto,

stasera tratteremo nella pace,

un repertorio vasto e assai completo

non metteremo legna alla fornace

e questo l’è l’augurio di Romanelli

che vi stima più amici e più fratelli

Per l’ottava rima improvvisata ad un poeta servano passione ed inventiva, capacità argomentativa e versatilità, ma fondamentale è l’aver acquisito la tecnica poetica ed avere una buona cultura generale per poter sostenere i temi che il pubblico richiede.

Tutte queste doti appartenevano sicuramente ad Edilio che riusciva ad affrontare con disinvoltura in ottava rima le discussioni più svariate: dall’attualità alla storia, dalla mitologia agli argomenti scientifici, dalla politica alle problematiche sociali… insomma tutto questo si ricava ascoltando le registrazioni dei “contrasti” poetici da lui sostenuti dove la sua voce colpisce per la rapidità espressiva dell’ottava improvvisata.

 

La spinta per diventare poeta è lo stesso Romanelli a testimoniarla nel suo libro “400 poeti improvvisatori”:

 

Ripenso a quando è che mi resi audace:

avevo dodici anni solamente

nella località detta La Pace.

È festa, radunata è molta gente:

l’istinto natural che in me non tace

mi convinse di entrare in un ambiente

dove sentivo che si disturnava

il canto improvvisato dell’ottava.

Ad un tratto una voce mi chiamava:

era mio nonno che m’invitò vicino

ai suoi colleghi, e poi mi presentava

ricordo di Coniaia il Donatino

il quale improvvisando m’invitava:

Su provati a cantare… o ragazzino”.

Tanta insistenza fu, che alla proposta

decisi alfine dare una risposta…

 

Dunque è il nonno Donato Scortecci detto Buricco ad infondergli la passione della poesia: “fu lui che i primi passi mi ha insegnato…” (scrive appunto in un verso dedicato al nonno), ma tanti altri sono i poeti a cui Edilio si ispira. Uno è Vittorino Poggi, ritenuto da Romanelli un vero maestro dell’improvvisazione poetica, “il mago fra gli estempori in Toscana”; a lui invierà un sonetto nel 1942 quando era militare in Albania:

“Io vi ho ascoltato e i vostri versi ho letto/ ispirati da forza ultrapotente/ eterni resteranno e in ogni ambiente/ degni saran di lode e di rispetto…”.

Il “maestro” Vittorino Poggi risponderà a Romanelli con un proprio sonetto dedicato al caro “collega”.

Un altro poeta a cui farà riferimento sarà Nello Sestini di Bettolle del quale scrive in una nota a lui dedicata: “Quando mi incontrò io ero giovanissimo ma con tanta volontà di fare conoscenze e dato che Sestini era spesso ad Arezzo, dove io ero nato e abitavo, mi prese in considerazione e si dilettava di canto con me. Spesso mi dava utili consigli, che io attentamente ascoltavo ed eseguivo. Fu lui stesso a portarmi fuori dalla mia zona e così tutta la Toscana incominciava a conoscermi e se ebbi qualche successo molto lo devo a Sestini che a giusta ragione chiamo il mio vero maestro.”.

Con Vasco Cai di Bientina, Edilio è stato spesso a cantare in varie località e insieme hanno sviluppato moltissimi temi a contrasto, ma quando ne parla nel suo libro “400 poeti… cit.” lo definisce come “maestro di tutti i poeti estemporanei della Toscana.”.

La prima volta che ebbi modo di sentir cantare Romanelli fu nel 1970 in un “raduno” realizzato all’Andrei (nella campagna di Magliano in T.); erano presenti tre poeti: Vasco Cai di Bientina, Ezio Collodi di Pistoia (che abitava a Marina di Grosseto) ed Edilio Romanelli di Arezzo (che da anni viveva a Roma). Durante la serata vennero assegnati diversi temi, ma quello che più venne apprezzato fu il contrasto “Arezzo e Pisa” che rappresentavano le città di origine dei due poeti. Romanelli iniziò e naturalmente difese Arezzo:

A nuovo dovere siam chiamati

sperando rende’ il pubblico contento,

tratteremo due temi delicati

scommetto è che vi piace l’argomento.

Ognun dei luoghi suoi do’ siamo nati

di difender mia terra è che mi sento

perché la sogno, l’amo e poi l’apprezzo

e stasera in difesa son d’Arezzo.

I due poeti cantarono complessivamente 40 ottave per una durata di tre quarti d’ora di fronte ad un pubblico attento che intervenne per applaudire ed apprezzare lo sviluppo sapiente della storia, dell’arte, della scienza che i due seppero legare alle loro città con numerose citazioni.

Fra i tanti poeti che Romanelli ha conosciuto vanno ricordati infine alcuni personaggi dello spettacolo come Roberto Benigni e Francesco Guccini che hanno cantato con lui. Alcuni documenti su di loro verranno trattati da Alessandro Bencistà nell’articolo che segue.

 

BIBLIOGRAFIA (a cura di C. Barontini e A. Bencistà)

Fra i libri pubblicati da Edilio Romanelli ricordiamo i suoi due principali, ma anche quei testi che sino qui parlano dell’attività di questo poeta o pubblicano alcuni suoi versi.

 

- “400 Poeti improvvisatori toscani, laziali e abruzzesi – Ricerca poetica in ottava rima versi di Edilio Romanelli” (Ed. APE, Terni 1980); [questo libro ottenne nel 1980 il “Premio Tuscia”]

- Ricordando il poeta Angelo Felice Maccheroni- 1882 – 1982 nel centenario della morte, Versi in rima di Edilio Romanelli (Roma 1982) [del volume ne vennero fatte due edizioni, ad Aprile e Luglio 1982].

- Edilio Romanelli, Francesco Vincenti “Natura e sapienza: contrasto in ottava rima” in “I giorni cantati” anno I, 1981, n.2/3 [L’improvvisazione e la regola: la spontaneità possibile; pp. 14-24]

Alcuni “contrasti” e sue citazioni sono riportati nei seguenti volumi:

- Velio Abati, Luciano Giannelli (a cura di) “Nello Landi, Florio Londi, Edilio Romanelli CONTRASTI” Quaderni dell’Archivio per lo Studio delle Tradizioni Popolari della provincia di Grosseto, Ed. Nuova Immagine Editrice, Siena, 1987.

- Alessandro Bencistà (a cura di) “I BERNESCANTI, il contrasto in ottava rima e le tematiche attuali”, Ed. Polistampa, Firenze 1994.

- Eugenio Bottacci (a cura di) “Estemporanea” Ed. Circolo culturale “Giacomo Belloni”, Tolfa, 1983 [ nel libro sono pubblicate ottave di poeti in attività, di poeti scomparsi o non più in attività e poesie a braccio sbobinate dal vivo; sono presenti interessanti schede sugli autori; fra questi si trova anche Edilio Romanelli]

- Fabrizio Franceschini (a cura di), I contrasti i ottava rima e l’opera di Vasco Cai da Bientina, Ed. Pacini, Pisa, 1983 [nel libro sono pubblicati due contrasti realizzati con Romanelli]

- Giovanni Kezich, I poeti contadini, con il saggio Cantar l’ottava di Maurizio Agamennone, Ed Bulzoni, Roma, 1986

- Giovanni Kezich, Luciano Sarego (a cura di), L’Ottava popolare moderna – Studi e ricerche, Ed. Nuova Immagine Editrice, Siena, 1988

- Mauro Chechi, Come si improvvisa cantando – storia e tecnica di ritmi, versi e rime, Ed. Baraldi, Mirandola (Mo), 2008

- Corrado Barontini, La suora e la prostituta - Un “contrasto” improvvisato da Vasco Cai e Edilio Romanelli, in TOSCANA FOLK n.5, pp 31-34, Ed. Polistampa, Firenze, 2000 [contiene un intervento di Nello Landi su Cai]

- Corrado Barontini, Ribolla: l’arte dell’improvvisazione poetica a cavallo del nuovo millennio, in “Poesia estemporanea a Ribolla 1992 – 2001” (a cura di C. Barontini, A. Bencistà) ed. Laurum, Pitigliano, 2002

- Nello Landi “Due ottave per Edilio Romanelli” in TOSCANA FOLK, n.6, p. 29, Ed. Polistampa, Firenze 2001

- Marco Muller, Poesia improvvisata dell’Italia centrale: Edilio Romanelli e Stefano Prati poeti a braccio – Colloquio-intervista di Marco Muller, in TOSCANA FOLK n.18, pp.60-69,Ed. Centro Studi Tradizioni Popolari Toscane, Firenze, 2013

 

 

 

1

Cfr. Nello Landi “Due ottave per Edilio Romanelli” in TOSCANA FOLK, n.6, Firenze 2001, pag 29

2 Il Versipelle (foglio volante dell’Arci grossetano) venne proposto l’anno successivo (25.2.1982) con una copertina del designer Francesco Teodoro. Divenuto poi libro, prese il titolo: “Contrasti” a cura di V. Abati e L. Giannelli, Nuova Immagine, Siena, 1987.